Serata di presentazione per il Genoa di mister Andreazzoli. I rossoblu, dopo l’amichevole contro la Rappresentativa Val Stubai, hanno partecipato alla festa in piazza assieme ai loro tifosi. Anche se, in realtà, la kermesse non si è tenuta all’aperto, bensì dentro il teatro locale a causa delle previsioni meteo che avevano fatto pensare a probabili precipitazioni.
ORE 21:09 – Parte la festa a Neustift. Il primo a prendere la parola è Mister Andreazzoli, a cui viene domandato del suo passato nelle giovanili del Genoa. “Ho avuto modo di vivere il Genoa quasi mezzo secolo fa, ma sono felice che quest’esperienza si sia ripetuta. Se guardo indietro, ho qualche rammarico“. Successivamente, ecco tutto lo staff tecnico richiamato sul palco. I singoli elementi li presenta Aurelio Andreazzoli: nome, cognome e un “passo avanti”.
GLI APPELLATIVI DEL MISTER – Il vice Lazzini lo definisce “maniacale” come lavoratore. “Comunicativo e sensibile” per Alessio Aliboni, “maestro” per Roberto Muzzi. “Amico” per il preparatore atletico Chinnici, “elegante” per Picone, “galantuomo” da parte del match analyst Andrea Aliboni.
LE DOMANDE SOCIAL DEI TIFOSI – “Riportare la gente allo stadio e riempire il Ferraris” è la risposta di Andreazzoli alla prima domanda che arriva da casa, dai tifosi, attraverso i social network. La domanda era legata ai traguardi che Andreazzoli si pone di voler raggiungere. Si prosegue con Sepp Rettenbacher, presidente del Consorzio ValStubai, che invitato sul palco ringrazia i tifosi e tutta la società rossoblu per il 14esimo anno di seguito a Neustift. Alle 21:22 viene trasmesso il video “Dal Mito“, creato da ToonTaun e Federico Basso, con musiche di Marco Marini. “Non mi era mai capitato di essere dentro un cartone, è stato divertente – ha spiegato Criscito, presente nel video – Difficile fare l’attore? Più facile fare il calciatore. Avrà provato una ventina di volte ed è stato complesso”.
LE PAROLE DEI GIOCATORI – I primi giocatori a salire sul palco sono cinque: Rovella, Zennaro, Rizzo, Pandev e Schafer. “Sto benissimo: la stanchezza si sente, ma tiriamo avanti. C’è tanto pallone negli allenamenti, speriamo di fare un bel campionato” è l’esordio di Goran Pandev, chiamato coi più giovani per la sua voglia e intraprendenza anche a 35 anni. “Per me è un sogno allenarmi con giocatori come Goran che ha vinto Champions League e campionati. È bellissimo” spiega Rovella. “Un’emozione indescrivibile” prosegue Zennaro, mentre Rizzo parla di “giocatori con cui un tempo si giocava alla PlayStation oppure di cui si collezionavano le figurine. Giocatori che adesso divengono compagni di spogliatoio“.
Il terzetto che segue è quello dei portieri: Jandrei, Marchetti e Vodisek. “In Brasile una squadra fa i ritiri nel proprio centro d’allenamento. Per la prima volta faccio un ritiro al freddo” racconta Jandrei incalzato dallo speaker. “Credo che il rapporto che c’è coi giovani sia una delle cose più belle dei ritiri” è invece la risposta di Marchetti a chi gli domanda di cosa si porta dietro dai vari ritiri.
Si prosegue ulteriormente con il parco attaccanti attuale. Pinamonti parla del suo idolo, Ibrahimovic, soprattutto per la carriera che ha fatto lo svedese. Ronaldo Nazario è sempre stato l’idolo di Sanabria. “Sto bene, il mio obiettivo è riscattare l’anno scorso, che è stato travagliato. Sensazioni? Buone, lavoriamo sodo, molto col pallone e ci divertiamo“. Sinan Gumus, turco, spiega subito che non sa parlare bene l’italiano, ma fa sorridere la platea e i compagni nascondendosi dietro un “non so l’italiano”. Kouamè decide di tenere segreto anche questa sera il numero di gol che avrebbe scritto sul proprio foglietto, personale, ribadendo che li svelerà ad obiettivo realizzato.
Kouamè si tratterrà sul palco anche quando vi salgono Jagiello e Jaroszynski. Il motivo è che Jaroszynski ballerebbe meglio di Kouamè, appassionato com’è di musica rap. In realtà sul palco regna un po’ d’imbarazzo sulle note di una canzone polacca, come confermerà Jagiello. Kouamè si congederà presto, mentre a Jagiello viene chiesto perché ha scelto di venire al Genoa. “Mi piace Genova come città e il Genoa come club. Per questo motivo sono qua“.
Dopo la compagine polacca, tocca ai difensori. “So che il Genoa è una società storica, importante, e sono molto contento di essere qua” spiega Barreca. “Sono contento di ritornare qua a Genova, dove ci sono tante cose da fare. Spero l’anno prossimo di poter dare una mano alla squadra” è invece il commento di El Yamiq. “Allenatevi bene, anche se non avrete subito l’opportunità di stare sul pezzo. L’occasione prima o poi arriverà: il lavoro paga sempre” è la conclusione di Biraschi, cui viene chiesto cosa consiglierebbe ai tanti giovani aggregati a questo ritiro.
Nel turno successivo, oltre alle buone sensazioni di Zukanovic e Lerager, tocca a Francesco Cassata. “Sono felice di fare parte di questa grande famiglia, di questa piazza che conosco molto bene“. “Ho fatto Allievi e Primavera qui nel Genoa, ho già fatto due ritiri in Austria – è quanto spiega a sua volta Ghiglione, di ritorno dal prestito al Frosinone – Questo è il terzo e auguro a tutti i ragazzi che possano arrivarci anche loro. Per me è un sogno“.
Chiudono il cerchio le presenze di Romulo, Radovanovic, Romero e Hiljemark. “Sto bene – spiega il centrocampista svedese – Per me sono stati sei mesi difficili durante i quali ho seguito sempre il Genoa. Con due nuove anche, speriamo di andare forte“. “Siamo qui per mettere tanta benzina e fare un grande campionato” è l’antifona che, ripetuta un po’ da tutti, rinnova per ultimo Radovanovic. “L’ultima stagione è andata bene, ma devo pensare all’anno che viene, a fare un altro grande campionato” è la conclusione della festa affidata al pensiero di Cristian Romero. Alle ore 21:53 finisce la festa, accelerata perché domani, per la truppa rossoblu, sarà un’altra giornata di duro lavoro agli ordini di Andreazzoli.
Genoa 9-0 Val Stubai, tripletta Pinamonti e doppio Kouamè. Pandev e Rovella fari di centrocampo